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Questo sito intende fornire un contributo teorico e pratico a coloro che si occupano di musica liturgica, con particolare riguardo al rito ambrosiano, al fine di rendere il canto elemento determinante per affermare la sacralità del culto e favorire l'espressione della fede attraverso la preghiera liturgica. Coloro che si occupano di musica liturgica con impegno e serietà potranno trovare documenti, indicazioni bibliografiche, spartiti e altro materiale utile a impostare la scelta e l'esecuzione dei canti durante la liturgia. 

Oltre alle indicazioni pratiche e operative, esistono anche importanti questioni  generali che meritano di essere conosciute e approfondite, così da comprendere l'opportunità delle scelte adottate e il loro significato all'interno del contesto più ampio della liturgia. Troverete dunque nel sito articoli e testi che affrontano specifiche tematiche  di carattere musicale e liturgico, ricche di implicazioni per la pratica del canto nellambito del rito eucaristico.

Richiamiamo qui di seguito alcune delle questioni che riteniamo più significative.

Una prima importante tematica riguarda, a nostro avviso, la distinzione, all'interno della categoria musica sacra, fra musica religiosa e musica liturgica. La prima è libera espressione artistica dell'autore che, attraverso la creazione musicale, manifesta i propri sentimenti religiosi. Chiunque può comporre musica religiosa (che avrà più o meno valore e successo a seconda della competenza e della sensibilità artistica del compositore), adottando testi già esistenti o creandone di nuovi, e aderendo a generi musicali fra i più disparati, dalla musica melodica, a quella popolare, dal rock al blues fino alla musica classica. 

Un secondo fondamentale aspetto che merita di essere approfondito riguarda il canto gregoriano. Quest'ultimo, secondo il dettato dei principali documenti del Magistero, rappresenta lesempio perfetto di canto liturgico. E per questo motivo può e deve avere uno spazio all'interno delle nostre celebrazioniu liturgiche. Ogni fedele che ama con sincerità la Chiesa e le sue tradizioni non può non sentire come un impegno personale la valorizzazione e presenrvazione dei suoi tesori, fra i quali indubbiamente vi è il canto gregoriano.

Vi è poi la questione che concerne l'uso della lingua latina nella liturgia, che, a differenza di quanto molti credono e affermano, non è stato affatto soppresso dal Concilio Vaticano II. Un utilizzo "consapevole" del latino comporta indubbiamente uno sforzo da parte degli operatori liturgici e dei fedeli (è bene ad esempio fornire, ogni qual volta possibile, la traduzione dei testi, favorendo così la comprensione del loro significato), ma contribuisce in modo decisivo alla sacralità del rito e quindi a confermare il fondamentale significato della liturgia, che non è realizzazione terrena e umana, ma dono celeste e divino.

Un altro importante punto è quello relativo ai canti in lingua italiana. Quali scegliere? Quali caratteristiche devono possedere per essere considerati adatti alla liturgia? L'indicazione che troviamo nei testi del Magistero è chiara e univoca: i canti composti in epoca moderna e quelli di tradizione popolare sono tanto adatti alla liturgia quanto si avvicinano al canto gregoriano. La musica, per essere davvero liturgica, dovrebbe avvicinarsi il più possibile al gregoriano "nell'andamento, nella ispirazione, e nel sapore". 

Ci auguriamo che le indicazioni e il materiale offerto all'interno del sito possano costituire un valido e fattivo contributo per lo sviluppo di una sempre maggiore coscienza liturgica in tutti coloro che offrono il proprio servizio a livello musicale. 
 

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